Chinatown è il luogo esatto in cui è nata San Francisco, le prime case costruite in città nacquero proprio a Portsmouth Square e Grant Street fu la prima vera strada della metropoli che vediamo oggi. Tutto ovviamente cambiò con la scoperta dell’oro nel 1949, la corsa alle miniere portò migliaia di uomini, tra loro tanti cinesi, a riversarsi in quello che all’epoca era solo un piccolo villaggio portuale. I nuovi arrivati si stabilirono nei pressi del porto e la zona dove oggi c’è il quartiere cinese divenne un’area sovraffollata e poco raccomandabile fino al terremoto del 1906 che distrusse quasi completamente il quartiere.
Oggi Chinatown è abitata da circa 15.000 cinesi la maggior parte dei quali non parla neppure molto bene l’inglese e rappresenta l’area urbana più densamente abitata di tutta la costa ovest degli Stati Uniti. Per la comunità cinese americana è uno snodo fondamentale per preservare la propria cultura attraverso i negozi di prodotti introvabili altrove, i templi buddisti e le varie associazioni sociali presenti nel quartiere. Ma non solo, Chinatown è diventata un’attrazione turistica imperdibile con oltre due milioni di visitatori ogni anno, si stima che il 75% dei turisti in visita a San Francisco passa per Chinatown, una presenza così evidente che rende i “non cinesi” più al sicuro e meno straniti in un contesto così differente dal resto della città.

Chinatown ha due principali arterie: Grant Avenue è la strada più turistica, che parte dal grande arco simbolo dell’intero quartiere e si snoda tra negozi di souvenir, venditori di pietre preziose, tè, spezie e molto altro. Chiassosa, appariscente e a tratti raffinata questa parte del quartiere è fatta per attrarre i turisti che possono trovare qui anche dei buoni ristoranti a patto di saper evitare alcune trappole per turisti.
Stockton Street è invece la strada più amata dagli stessi cinesi, scorre parallela a Grant Street ma qui l’atmosfera è più autentica, i prezzi sono più bassi e sembra proprio di essere in Cina! Stockton Street viene spesso ignorata dai turisti ma è proprio qui che si respira una cultura totalmente diversa, i negozi di alimentari nascondono prelibatezze a noi sconosciute e i ristoranti sulla strada raramente deludono.
Oltre alle due strade principali altro luogo fulcro di Chinatown è Portsmouth Square che come accennato è il punto in cui è nata San Francisco, il Capitano Montgomery issò la bandiera americana in questa piazza nel 1846 dichiarandolo territorio degli Stati Uniti. La piazza nacque quindi come centro della città a pochi passi dal porto ed è oggi il cuore di Chinatown. Frequentata dagli amanti del tai chi e dai giocatori di scacchi, non ha molte attrattive ma merita comunque una visita.

Chinatown è un posto da esplorare a piedi, tra le sue strade si possono passare delle ore e se viene un po’ di fame i ristoranti cinesi sono un’ottima opzione da provare. Non tutti i ristoranti sono il massimo, alcuni infatti sono delle trappole per turisti e andrebbero evitati, il trucco è quello di osservare quanti turisti e quanti residenti stanno mangiando nel locale, se vedete molti orientali è un buon segno, fermatevi pure a mangiare. Il servizio in questi posti è in genere un po’ rude ma è parte della sua autenticità. Tra i locali da segnalare il Great Eastern Restaurant è di sicuro la scelta giusta per chi ama i ravioli e il pane dolce cinese, il menù è molto ricco e i prezzi abbordabili, è un’icona del quartiere da quando ci ha mangiato l’ex presidente Obama. Il R&G Lounge è una opzione più sofisticata con piatti tipici cantonesi abbinati a proposte più “americanizzate” tra cui il salt-and-pepper crab, il granchio fritto specialità della casa. Anche questo locale ha acquisito una grande popolarità dopo che lo chef Anthony Bourdain lo visitò in una delle sue trasmissioni.
Il quartiere cinese è anche pieno di attività interessanti da fare. Al Golden Gate Fortune Cookie Factory in Ross Alley ad esempio è possibile vedere da vicino la nascita dei famosi biscotti della fortuna, per quanto minuscola questa fabbrica è attiva da molti anni e nel tempo ha sfornato milioni di biscotti, al suo interno diverse donne sono sedute a ripiegare e riempire a mano i biscotti sulla catena di produzione. Si può entrare gratis per vederle lavorare (se si è fortunati si può anche avere un biscotto omaggio) ma per fare una foto si paga… prima di uscire si può sempre comprare un pacco di biscotti della fortuna da portare a casa come souvenir. Altra esperienza da non perdere è l’assaggio del tè, in uno dei negozi Vital Tea Leaf ad esempio se ne possono degustare diversi tipi senza l’obbligo di acquisto e ascoltare i consigli su come preparare una perfetta tazza di tè da parte dello staff molto preparato del locale, una tappa imperdibile per gli amanti di questa bevanda.

Il Dragon Gate (porta del dragone) è l’entrata ufficiale di Chinatown che da Bush Street introduce a Grant Avenue. Le raffigurazioni di dragoni portafortuna e carpe decorano la porta e due leoni di pietra fanno da guardia. Questo arco è un’autentica struttura di ingresso come quelle presenti in Cina, fu infatti trasferita qui da Taiwan nel 1969. Come altri varchi cerimoniali presenti nei villaggi cinesi è diviso in tre vie di passaggio: le due laterali sono per la gente comune mentre il largo varco centrale è dedicato al passaggio dei nobili. Sull’arco è presente una citazione del fondatore della Repubblica Cinese Dr. Sun Yat Sen che recita: “tutto ciò che c’è sotto il cielo è fatto per il bene delle persone”.
Sing Chong e Sing Fat sono due edifici che si affacciano uno sull’altro all’incrocio tra Grant e California Avenue e furono i primi ad essere costruiti dopo il terremoto del 1906. Vennero edificati in tempi brevissimi in un tipico stile cinese molto curato con l’obiettivo di rendere la zona più appetibile ai turisti e scongiurare che l’intera comunità cinese venisse spostata in una zona più decentrata della città. La scelta portò i suoi frutti e da quel momento Chinatown divenne una delle attrazioni turistiche più visitate della città.
La Bank of Canton è un altro edificio storico della zona, conosciuto in passato come Chinese Telephone Exchange nacque come primo centro di telefonia pubblica a pagamento nel 1891 e nel 1894 fu attrezzato di un centralino che serviva gli utenti del servizio telefonico cittadino. Gli operatori dell’epoca dovevano conoscere oltre all’inglese anche cinque diversi dialetti cinesi e ricordare a memoria i nomi, gli indirizzi e l’occupazione di ciascun abbonato al telefono in modo da smistare al meglio le chiamate. L’edificio fu restaurato dopo il terremoto e rimase un centralino pubblico fino al 1949 epoca in cui i telefoni più moderni resero la sua attività inutile.
Nel quartiere è presente anche un tempio buddista, il Tin How Temple al 125 di Waverly Place. Un luogo davvero affascinante, si trova al terzo piano senza ascensore per cui è un po’ difficile da raggiungere, ma l’esperienza vale la pena, è il più antico tempio di San Francisco e uno dei più vecchi degli Stati Uniti, la visita è libera anche se le donazioni sono ben accette. Dal di fuori non sembra nulla di particolare ma una volta dentro sembra proprio di entrare in un mondo tutto nuovo con addobbi in carta rossa tradizionale, offerta di frutta, odore di incenso e un’atmosfera di pace e tranquillità assoluta.
Infine a Chinatown è presente anche una chiesa cristiana, la Old St. Mary’s Church, la più antica cattedrale nata in California, costruita da lavoratori cinesi con graniti estratti in Cina e mattoni trasportati dal New England. La chiesa aprì i battenti nel 1854 e riuscì a reggere l’urto del terremoto ma fu comunque quasi distrutta dall’incendio che ne seguì. Fu necessario ricostruire l’edificio che nel 1909 divenne patrimonio storico-culturale della California. Sotto all’orologio si può leggere una frase scritta dai parroci per dissuadere i fedeli dal recarsi nei numerosi bordelli presenti all’epoca in zona: “fratello, osserva l’orario e fuggi dal diavolo”.

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